Il gusto, il cibo, i gastronomi, i transblogger del cibo e tutti i messaggi che si dilatano intorno al pianeta mangiare, aumentano la spettacolarizzazione che determinano il gusto... anche a chi naturalmente ha più gusto!!! Noi, a La Stanza del Gusto possiamo semplicemente narrare, cucinare il cibo e allenare il gusto, senza prendersi troppo sul serio, senza dettami e senza fisime. Mario Avallone


venerdì 27 gennaio 2012

Cuocere ... mestiere, abilità, responsabilità, squisito sforzo degli esseri umani, la gioia e la tensione. Mario Avallone

This leg­endary Neapoli­tan eatery has always been a one-man show. Since the first Stanza, lit­er­ally one room with a sin­gle table seat­ing up to 12 which opened in 1996, and on through its var­i­ous evo­lu­tions to the present old-town loca­tion, chef and philoso­pher Mario Aval­lone has framed his thoughts on eat­ing and drink­ing, life, learn­ing and human relationships.




mercoledì 11 gennaio 2012

International Day of Italian Cuisines 2012

Ossobuco (two S, one C) in Gremolata alla Milanese: The Official Dish of the IDIC 2012


Per il quinto anno consecutivo la Giornata Internazionale delle Cucine Italiane torna il prossimo 17 Gennaio 2012. Ancora una volta sarà una celebrazione mondiale della cucina italiana e della qualità.
L'IDIC 2012 piatto ufficiale è OSSOBUCO IN gremolata alla milanese, un altro punto di riferimento delle Cucine Italiane nata a Milano....

domenica 1 gennaio 2012

Auguri di Buon Anno

Gentili Clienti e Amici,

confermando quello detto a Natale.. il bisogno di darci gli auguri e ancora più forte !! in special modo per degli imprevisti personali delle ultime ore..stasera qui alla Stanza si respira un aria internazionale.. ho ospiti di diverse nazionalità, degna di una metropoli come Napoli.. dovrebbe un normale  nel momento che siamo e operiamo in una grande città come Napoli..mi auguro di riuscire a soddisfare tutti i miei ospiti.. come provo tutti i giorni..difatti vi dedico due cose da leggere, una che ho letto tra le ri-flessioni facebookiane  di un mio caro amico, tratte dagli scritti di Gramsci , su l’Avanti nel 1916!..duro, attuale e moderno:

Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno. Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.
Dicono che la cronologia è l’ossatura della storia; e si può ammettere. Ma bisogna anche ammettere che ci sono quattro o cinque date fondamentali, che ogni persona per bene conserva conficcate nel cervello, che hanno giocato dei brutti tiri alla storia. Sono anch’essi capodanni. Il capodanno della storia romana, o del Medioevo, o dell’età moderna. E sono diventati così invadenti e così fossilizzanti che ci sorprendiamo noi stessi a pensare talvolta che la vita in Italia sia incominciata nel 752, e che il 1490 0 il 1492 siano come montagne che l’umanità ha valicato di colpo ritrovandosi in un nuovo mondo, entrando in una nuova vita. così la data diventa un ingombro, un parapetto che impedisce di vedere che la storia continua a svolgersi con la stessa linea fondamentale immutata, senza bruschi arresti, come quando al cinematografo si strappa la film e si ha un intervallo di luce abbarbagliante.
Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travestitismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. Nessun giorno di tripudio a rime obbligate collettive, da spartire con tutti gli estranei che non mi interessano. Perché hanno tripudiato i nonni dei nostri nonni ecc., dovremmo anche noi sentire il bisogno del tripudio. Tutto ciò stomaca.



L’altra cosa breve è più poetica, di Paulo Coelho un poeta per me troppo alla moda, ma sempre un vero
poeta è !! Descrive in una maniera delicata la forza di un abbraccio …

"Un abbraccio vuol dire "tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino.
Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto e qualcuno mi comprende".
La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita."

Così vi voglio salutare, con un grosso abbraccio e augurare Buon 2012 !!

Mario Avallone